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….ormai sono fuori del mondo

e della ridicola morale degli uomini

(F.G.Lorca don Perlimplin)

…ed è per questo che dopo quarant’anni di teatro ed essere arrivato ai giorni nostri.mi posso finalmente “liberare”.

Da dove cominciamo?

Cominciamo dalla democrazia: mai parola è stata usata così spesso e a sproposito ed in nome di questa sono state fatte passare le cose più antidemocratiche.
Guardate Bassolino… ha avuto il coraggio di dire, “a seguito della mondezza” che non si dimette e non si dimetterà perché la sua elezione con gli attuali strumenti legislativi è bloccata. E la stessa cosa è per i sindaci: sono dei despoti che non  hanno nessun controllo. Forse è  per questo che molti si vantavano dell’attuale sistema legislativo per sindaci e presidenti di regione.

A me personalmente “anticamente” insegnarono che la democrazia è un sistema di bilanciamento di poteri, mentre ai nuovi “democratici” questo bilanciamento da molto fastidio. Hanno paura che sbilanci, ed  per questo che, per esempio, il segretario comunale, che  una volta era di nomina del ministero degli interni, e in un certo senso era anche un controllore dell’attività complessiva  del sindaco, ora è di nomina dello stesso sindaco, alla faccia del conflitto di interessi, il controllato che nomina il suo controllore.

La stessa cosa per le sovvenzioni del teatro o del cinema.

Prima le sovvenzioni venivano proposte al Ministro da commissioni elette dalle diverse categorie di lavoratori dello spettacolo, il Ministro leggeva le proposte faceva qualche modifica e poi ratificava. Poi con la riforma Veltroni le commissioni, sempre del cinema e del teatro, sono nominate dallo stesso  Ministro con l’unico risultato che il  nepotismo schifoso che si vede ora, non ce n’era traccia negli anni della prima Repubblica.

Mi ricordo che il Ministro del Turismo e dello Spettacolo On. Signorello, divenne ad un certo momento anche sindaco di Roma. Si prodigò perché le commissioni si riunissero subito, si fece mandare le delibere in Campidoglio per poterle firmare il più rapidamente possibile  affinché le compagnie avessero subito i soldi per poter operare e magari spendere meno interessi con le Banche.

Tale e quale il Ministro Rutelli che divenuto sindaco a marzo 2006 convocò le commissioni non so se in estate inoltrata o addirittura a settembre ottobre 2006, per comunicare a dicembre che a molte compagnie venivano tolti i fondi.Non so se è chiaro: hanno deciso ad attività conclusa chi doveva essere sovvenzionato e chi no.

I fondi si possono anche togliere ma dare una comunicazione del genere a dicembre è un atto criminale. A quella data una compagnia ha già assunto onerosi impegni economici, e privarla delle sovvenzioni significa affossarla, parliamo di compagnie che hanno alle spalle anche un’attività quarantennale, ma il torto è identico anche nei confronti di quelle più giovani.

Ma c’è una logica in tutto ciò?

Che senso ha dire ad una compagnia, a dicembre, che  per l’anno ormai passato non sarà sovvenzionata?

Perché non dirlo a marzo o aprile. prima che questa si riempia di debiti? Evidentemente c’è una volontà perversa che prevale su qualsiasi logica.

Non si capisce poi perché la professionalità che si richiede alle compagnie e agli operatori culturali e che tanto viene citata in ogni momento dalle diverse circolari  non l’abbiano i ministri, i direttori generali.

Voglio raccontare un nanetto: Nel 2004 abbiamo tentato, ed abbiamo realizzato uno spettacolo piuttosto costoso triplicammo  i contributi pagati dovuti  all’Enpals e all’inps  e rimanemmo stupefatti quando ci comunicarono che non solo non ci avevano dato una sola lira in più ma addirittura ci avevano dimezzato la sovvenzione che era già bassissima e insufficiente. Chiedemmo spiegazioni ad un altissimo dirigente e questi ci disse che non ne sapeva nulla. ma come abbiamo presentato un progetto dei bilanci, delle relazioni, come dice richiede la circolare ministeriale.si, si. ma qua robba chi a legge” Si si avete capito bene tutta quella montagna di documentazione che si richiede alle compagnie per poter essere valutate in realtà non le legge nessuno. Viva la riforma Veltroni. Viva i democratici.

D’altro canto non era il primo attacco che il centro sinistra, dopo aver appoggiato il teatro per tutta la prima repubblica,  faceva al teatro specie quello sperimentale o povero.

Infatti anche la Ministra Melandri, ispirata non so da quale progetto,  fece, qualche anno fa, una piccolissima modifica alla circolare che definiva i criteri per l’assegnazione delle sovvenzioni. Anzi  non modificò nulla. Aggiunse solo una parola. Una parolina. Una  piccolissima parola “riconosciute”

Quindi improvvisamente tutte le associazioni culturali senza scopo di lucro dovevano diventare “riconosciute”.

Una associazione non si può riconoscere da sola,  la deve riconoscere il prefetto, ma poi il riconoscimento comporta costi pressoché  impossibili per una piccola associazione quindi, di fatto, quella compagnia viene esclusa da qualsiasi sovvenzione. Al solito l’esclusione veniva progettata non a livello qualitativo, ma a livello amicale. “Ci sono gli  amici miei, che devono essere sovvenzionati e gli altri da eliminare.” Fortunatamente allora il governo, che ostinatamente e inopportunamente insisteva a definirsi  di centro sinistra, cadde.. e quindi prima il Direttore Generale Carmelo  Rocca poi il ministro Urbani sanarono  questo abuso vergognoso.

A questo punto vorrei ricordare con tanta simpatia e rimpianto Carmelo Rocca che pur non condividendo alcune sue scelte era un signore che lo spettacolo lo conosceva a differenza di questi ultimi “parvenu”

Ma la cosa più imbarazzante di questa seconda repubblica è quello che ha prodotto: un deserto culturale di vastità inimmaginabile del quale  subiremo conseguenze per decenni.

In questo senso le modalità e gli interventi distruttivi sono stati  equi e ben ripartiti, ma se proprio vogliamo dare la palma d’oro credo un nome prevalga su tutti:  Franco Bassanini, con la sua riforma costituzionale votata con uno o due voti di scarto. (Ma come si può fare una riforma costituzionale con due voti di scarto? A parte che sarebbe  vergognosa comunque anche se la differenza fosse stata maggiore). E dove è ora l’on. Bassanini, ex socialista, ex piusuppino, ex comunista, ex democratico di sinistra ecc. A lavorare con Sarkoszi che tanto di sinistra non è mai stato. Senza contare dell’atteggiamento vergognoso della dirigenza diessina che  nascose le riforme costituzionali dietro un referendum che sembrava un pro o contro Berlusconi.

Vorrei concludere per oggi con una citazione tratta da un altro autore che non si rappresenta quasi più: Albert Camus sostituite la parola cometa con la parola roghi e avrete il termometro della nostra attualità:

A che buon governatore  abbiamo.

se il suo bilancio è in deficit, se sua mogli è adultera

annulla il deficit e nega la copula.

Cornuti vostra moglie è fedele,

paralitici potete camminare e voi ciechi guardate.. è l’ora  della verità

Ecco! Io, Nada, luce di questa città per istruzione e conoscenze; sbornione per disdegno di le tutte le cose e per disgusto di tutti gli onori; deriso dagli uomini perché ho conservato la libertà del disprezzo, dopo questo fuoco d’artificio bramo darvi un avviso gratuitamente.

Vi informo che ci siamo! E ci saremo sempre più.

Notate bene che c’eravamo già. Ma solo uno sbornione poteva rendersene conto. Dove siamo dunque?

Sta a voi, uomini ragionevoli, indovinarlo.

Per me, mi sono  fatto un’opinione, da sempre; e sto saldo sui miei principi:

la vita vale la morte; l’uomo è fatto del legno col quale si innalzano i roghi.

Credetemi: avrete dei guai.

Quella cometa è un cattivo segno. Vi dà l’allarme.

Vi pare inverosimile ? Me l’aspettavo.

A voi basta fare i vostri tre pasti, lavorare le vostre otto | ore, mantenere le vostre due donne e credere che  tutto sia in ordine. Ma voi non siete nell’ordine: |siete nei ranghi. Ben allineati, l’aria placida, maturi per la calamità. Ecco, brava gente: vi ho avvisato e sono in regola con la mia coscienza.